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Cerrado: un patrimonio ambientale che sta morendo

15/09/2020

Quasi ogni giorno leggiamo titoli di giornali che ci raccontano della devastazione dell’Amazzonia: incendi, disboscamenti, bracconaggio stanno massacrando quello che da tutti è considerato il polmone del mondo.
Oltre all’Amazzonia però, c’è un altro territorio brasiliano meno conosciuto ma altrettanto fondamentale che sta morendo: il Cerrado.
Il Cerrado copre il 20% del Brasile, costeggiando tutta l’Amazzonia, dall’entroterra atlantico arriva fino al Paraguay e alla Bolivia. Per avere un’idea delle dimensioni: il Cerrado è grande quanto Inghilterra, Francia, Spagna, Germania e Italia messe insieme. Offre ospitalità al 5% della fauna mondiale, circa 2.500 specie animali e 10.000 specie di piante differenti, che esistono solo qui.
Nel Cerrado nascono il Rio delle Amazzoni e tantissimi suoi affluenti, il Parano-Paraguai e Sao Francisco.  È un bacino di acqua, piante e ossigeno immenso e sta letteralmente morendo.
Lo sfruttamento di questo territorio per le monoculture (per lo più transgeniche) di soia, mais, cotone, eucalipto, oltre all’allevamento di bestiame sta portando inesorabilmente alla sua totale distruzione. Queste infatti non sono colture tipiche del territorio ma sono stata importate da multinazionali che hanno reso coltivabili territori immensi, devastando così la natura presente.
Causa ed effetto di questo disboscamento e sfruttamento è la siccità, la perdita di numerose specie animali e vegetali che garantiscono una biodiversità indispensabile per l’intero pianeta.

La Fondazione Senza Frontiere opera nel Cerrado da circa 40 anni, qui infatti ha realizzato e sviluppato uno dei Progetti più longevi e più importanti del proprio operato: la Comunità Santa Rita.
Da sempre per la Fondazione è chiaro il rapporto stretto tra le popolazioni tribali e la tutela del territorio: solo chi è nato e cresciuto in quelle terre può capirne l’importanza e aver a cuore la loro tutela. Per questo la Fondazione ha realizzato la Comunità Santa Rita: circa 10 famiglie che vivono in un territorio protetto e si occupano di tutte le attività agricole a sostentamento della comunità come allevamento, coltivazione, pesca, produzione di miele. Il tutto sempre nel totale rispetto della natura.
Negli anni, alle attività tipiche di una Fazenda, sono state affiancate tante attività per dare sostegno non solamente alle 10 famiglie ma a tutte le famiglie della zona: una scuola, Iris Bularelli, che ospita oltre 200 bambini dai 3 a 18 anni grazie ai contributi delle adozioni a distanza. Una delle scuole più riconosciute dello Stato, tra le materie studiate e più apprezzate ci sono: ecologia, riciclo e scienze.
Un dispensario che offre assistenza medica di base sfruttando le conoscenze di piante officinali spontanee e riconoscendo l’importanza della tradizione medica tribale.
Un giardino botanico in cui ci si prende cura di tante specie di piante tipiche del territorio ma che, a causa dei cambiamenti climatici, stanno scomparendo.
Il progetto di riforestazione proprio del Cerrado: 80.000 piantine autoctone all’inizio e poi 5.000 piantine vengono piantate ogni anno in un’area protetta dedicata. Questo progetto è nato proprio per cercare di contrastare la deforestazione selvaggia e il processo di desertificazione che ogni anno aumenta i propri danni a causa dell’inquinamento.

Fin dalla prima volta che Anselmo Castelli ha visitato queste terre ha colto immediatamente l’importanza e la bellezza naturalistica del Cerrado e ha capito subito il ruolo che avrebbe giocato attraverso la Fondazione: la tutela delle comunità del luogo. Queste comunità infatti sono le uniche in grado di capire davvero quelle terre e di proteggerle perché per loro sono casa.
Uno degli assiomi con cui opera la Fondazione è promuovere l’autonomia delle comunità locali per lasciarle crescere secondo le proprie possibilità. Qui, il progetto Santa Rita, ha dimostrato che questo tipo di sviluppo è possibile e auspicabile perché le comunità stesse si prendono cura dei propri componenti e della natura che li circonda e li ospita. Per loro è casa, e niente è più importante della protezione di casa propria.

E da loro questa protezione deve arrivare a noi e riguardarci tutti: abitiamo la stessa terra, la stessa casa.

 La salvezza del mondo è nella natura selvaggia. (Henry David Thoreau)
 

Vista aerea della Comunità Santa Rita

Laghetto della Comunità Santa Rita

Strada che attraversa il Cerrado nei pressi della Comunità Santa Rita