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Si arricchisce l'elenco degli alberi monumentali italiani

07/08/2020

Si arricchisce in modo ampio e considerevole l'Elenco degli Alberi Monumentali italiani con le 379 nuove iscrizioni proposte dalle Regioni Campania, Friuli, Liguria, Lombardia, Puglia, Sardegna, Sicilia, Trento e Veneto, portando il nostro patrimonio arboreo monumentale censito a 3.561 patriarchi vegetali.


In foto: Roverella di Carassai, albero monumentale che si trova nelle Marche

Con Decreto del Direttore generale dell'Economia montana e delle foreste è stato infatti approvato di recente il terzo aggiornamento dell'Elenco, esito delle nuove iscrizioni ma anche di alcune riduzioni dovute a morte naturale, abbattimento o elevato deperimento strutturale e fisiologico.

Frutto di un'intensa attività di catalogazione realizzata, in modo coordinato e sinergico, dal Mipaaf, dalle Regioni/Province autonome e dai Comuni, l'Elenco è pubblicato sul sito istituzionale www.politicheagricole.it, all'interno della sezione: "politiche nazionali/alberi monumentali/elenco nazionale alberi monumentali".

A identificare gli esemplari che lo costituiscono l'elevato valore biologico ed ecologico (età, dimensioni, morfologia, rarità della specie, habitat per alcune specie animali); l'importanza storica, culturale e religiosa che rivestono in determinati contesti territoriali; lo stretto rapporto con emergenze di tipo architettonico; la capacità di significare il paesaggio sia in termini estetici che identitari. E i nuovi inserimenti confermano le tipologie: dal gruppo imponente dei dodici agrifogli di Cervinara (AV) che si presentano come un corpo unico e quasi una sola chioma dalla circonferenza di oltre 50 metri, ricovero della piccola fauna, soprattutto in inverno, al ficus di villa Tasca, a Palermo, una delle piante più grandi d'Europa per superficie coperta dalla chioma e per l' altezza di 30 metri; dal castagno secolare di Canalaz, a Grimacco (UD), col suo grande fusto aperto dall'esplosione di dinamite lì nascosta dai partigiani perché non fosse trovata dai nazisti, che con la sua circonferenza di 9,41 metri e l'altezza di 16,40 metri è ora la pianta più imponente del Friuli Venezia Giulia, ai giganteschi cerri di Bosco Quarto, nel piccolo Comune di Monte Sant'Angelo (FG), che insieme ai faggi e i tassi censiti del demanio regionale della Puglia confermano la ricchezza di biodiversità del promontorio garganico e il fenomeno del gigantismo vegetale tipico di quest'area.